C’è molto fermento culturale nella scena rap isolana in questa calda e torrida estate, questa è l’estate dei dieci anni della Machete, la crew della star Salmo, che da Olbia partiti a Milano nel 2012 ambivano a conquistare la scena nazionale, e indubbiamente ci sono riusciti, hanno deciso di festeggiare questo loro decennale con un nuovo lavoro, “Machete 4 mixtape”, lavoro nato nell’isola che Salmo ha sempre dichiarato d’amare.
L’album “Machete 4” è di fatto una festa con amici come Fibra, Gemitaiz, Marracash, Izi, Ghali, Tedua, Sick, Luke, Lazza, The supreme, Shiva e Beba. “Machete 4” è uscito il 5 Luglio, a fronte del sempre dichiarato amore di Salmo per la sua isola d’origine, i mass media regionali stanno realizzando una serie d’approfondimenti estivi partendo proprio dal fenomeno Machete, sulla scena rap isolana, tutto è cominciato con una domanda posta da una giornalista alla star di Olbia, che ha chiesto a Salmo quale fossero i suoi riferimenti di formazione musicale della scena isolana, Salmo ha ovviamente citato i Sa Razza, che tutti sanno essere stati i primi ad avere inciso un album rap in sardo e Maku Go, questo ha determinato una serie di approfondimenti che hanno portato ad intervistare gli attuali Sa Razza (Quilo e Ruido Zero Cloni) da sempre molto attivi sulla scena isolana (che non hanno mai abbandonato neanche quando come la Machete Crew cavalcano l’onda del movimento nazionale negli anni novanta), essendo stati citati sul tema Salmo ovviamente Quilo e Ruido, in un’ottica che da sempre è quella della cultura rap e hip hop della scena, di rivendicazioni delle origini di appartenenza nel senso di famiglia, comunità e identità, si sono ovviamente dichiarati favorevoli e disponibili a un feuturing con Salmo e la Machete Crew, anche perché a Settembre è prevista l’uscita di un loro video apripista al loro ritorno con un featuring con il rapper Oristanese Kuma Libre. Si tratta di qualcosa di molto suggestivo che ha colpito l’immaginario di tutti gli amanti della cultura rap e hip hop isolana, anche perché a oggi,
Salmo non ha mai omaggiato con un featuring le origini musicali della scena che l’ha determinato e in altri territori è la norma omaggiare chi ha favorito la tua formazione culturale per raccogliere e tramandare una testimonianza di una storia che va oltre un certo individualismo e protagonismo che il marketing dei social e i talent hanno determinato nelle ultime generazioni di rapper, si tratta di dialettica e didattica formale e di contenuto a uso e consumo delle generazioni che ci sono e che verranno, qualcosa che va ben oltre la logica del prodotto e del marketing, insomma la scena rap non solo isolana è da sempre fatta di due binari che s’incontrano, i processi comunitari e creativi e prodotti con i quali questi processi si sintetizzano al pubblico.
Adesso è un fatto che Salmo, Slait e Hell Raton amino quest’isola come dichiarano di sovente (in genere d’estate), ma è anche vero che non c’è traccia della scena isolana nelle loro collaborazioni, eppure Salmo e la Machete hanno molto in comune con Quilo e i Sa Razza, Machete è un’etichetta indipendente come Nootempo di Quilo, entrambe gestiscono a tutto tondo movimenti d’artisti, certo con pesi e misure differenti, dal momento che Nootempo si occupa esclusivamente di produzioni artistiche isolane e d’arte residente, ma a maggior ragione una collaborazione tra le due entità avrebbe come unico effetto quello d’aumentare la portata del movimento e della scena isolana verso l’altrove, non limitandolo esclusivamente a chi è riuscito a farcela, anche perché a modo loro anche i Sa Razza sono riusciti a farcela pur avendo scelto di non emigrare mai in cerca di fortuna e combattendo quotidianamente dove vivono e lavorano per far crescere il movimento.
Perché puntualizzo questo? Perché mentre Salmo, El Raton e Slait tornano nella loro terra d’origine per tour estivi rigenerandosi con le loro origini e lavorando, lamentando anche una certa carenza d’infrastrutture adeguate rispetto alla loro realtà Milanese, c’è anche chi per avere e determinare quelle infrastrutture in quest’isola lavora e si barcamena 365 giorni su 365, e se le due realtà non si uniscono concettualmente, produttivamente e progettualmente, quelle infrastrutture non si avranno mai (non è un caso che questa sia l’unica Regione in Europa ad avere una città metropolitana come Cagliari priva da secoli di pubblica Alta Formazione Artistica). In una nuova intervista di oggi a una domanda mirata su Salmo, i suoi riferimenti e una possibile collaborazione Slate risponde: “Ho letto che vorrebbero fare un featuring con Salmo.
Chissà. Dovrebbero parlarne con lui.” Nelle aspettative questa risposta mi ha già deluso, la cultura rap è fatta di libero scambio, interazione e condivisione, i Sa Razza hanno raccolto l’attestato di stima (inevitabile) di Salmo, dal momento che non può non essere loro riconosciuto il merito storico d’avere contribuito a generare e determinare una scena (partendo dal sulcis iglesiente) che prima di loro era inesistente, e in tale ottica di cultura e di senso comunitario di una scena, hanno manifestato reale apertura, adesso, secondo voi, tra artisti isolani che hanno a cuore le problematiche irrisolte da secoli in questa terra, è così complicato sentirsi un’attimo e pianificare almeno un featuring? Quale sarebbe il problema? Tirano meno di Fabri Fibra perché da vent’anni si occupano di problematiche identitarie e politiche isolane che a Milano non è il caso d’esportare? Comunque sia io non perdo la speranza e spero che entro Settembre le due realtà entrino realmente in contatto e parlando di problematiche isolane, magari facciano insieme un pezzo sull’Accademia di Belle Arti a Cagliari mai nata, in fondo Salmo ha una maturità liceale artistica e dovrebbe essere sensibile alla causa.
di Mimmo Domenico di Caterino
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