Post della Noli contro il Sardegna Pride: “Travestimenti carnevaleschi”. Esplode la polemica Casteddu On line

“L’omosessualità a volte è una scelta” e “travestimenti carnevaleschi” che rischiano “di ridicolizzare battaglie importanti”. È bufera contro Daniela Noli ex presidente dell’Ersu ed ex assessore nella giunta cagliaritana di Emilio Floris. La Noli due giorni fa aveva attaccato il Sardegna Pride postando la fotografia di un partecipante alla manifestazione.

“Confermo il massimo rispetto per l’omosessualità”, ha scritto Daniela Noli, “a volte è una scelta, altre volte no. Mi chiedo solo il senso di conciarsi così, ma si è visto anche di peggio. È questo il modo per chiedere pari diritti? Le scelte sessuali, son questioni private, la sessualità ostentata, i travestimenti carnevaleschi mostrano a mio avviso l’assenza di rispetto per sé stessi e per gli altri, rischiando di ridicolizzare battaglie importanti. Non capisco perdonatemi, son limitata…”

Il post ha scatenato la reazione di Andrea Russo, il ragazzo immortalato nell’immagine postata dalla Noli. “Questo è il post che Daniela Noli, pedagogista e vicepresidente dell’Anpe (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) ha ben pensato di dedicarmi sulla sua pagina personale”, scrive Andrea Russo, “una pedagogista. Ovvero una persona che si dovrebbe occupare di studiare l’educazione e la formazione dell’uomo nella sua interezza.
Una persona che invece di educare è formare al rispetto, ha ben pensato di fare hatespeech nei miei confronti e nei confronti della Comunità Lgbt+.
Una persona che non mi conosce minimamente e che farebbe meglio a tacere sul mio conto dato che non sa quale ruolo io ricopra nella società e non sa del mio continuo impegno sociale.
Una persona che ha ben pensato di censurare la mia faccia, ma non il mio nome che rimane ben visibile nella fascia arcobaleno.
Una persona che non si è manco presentata al SardegnaPride (la foto è stata presa senza autorizzazione da una gallery Facebook) e che si permette di esprimere dei giudizi senza fondamenti.

Ma d’altronde, come lei stessa dice, è limitata. Non ti preoccupare, Daniela: oltre ad aprire una petizione per chiedere che tu decada dal ruolo che ricopri all’interno dell’ANPE, chiederò agli stessi che vengano presi provvedimenti contro il tuo post basato sull’odio e l’ignoranza e contatterò GAY LEX e Cathy La Torre per capire se sia possibile provvedere per vie legali”.

Rincara la dose Gianluigi Piras, consigliere d’amministrazione dell’Ersu: “Provo sconcerto che questa donna possa aver presieduto un ente regionale per il diritto allo studio”, scrive, “e sono sconcertato che si qualifichi professionalmente come pedagogista.  Avrebbe definito pure l’ omosessualità come ‘’una scelta’’.  Cara Daniela Noli, si può scegliere di essere ignoranti, non di essere omosessuali.
E dovrebbe studiare per capire che il Pride rappresenta attraverso dei simboli gioiosi (i carri e le drag queen ed I travestimenti) una giornata drammatica come i moti di Stonewall.
E dovrebbe studiare per capire che quei ‘’travestimenti’’ ed il Pride di per se, non sono altro che la celebrazione e la rivendicazione di poter esprimere la propria personalità senza dover subire discriminazioni, giudizi e pregiudizi come lei ha fatto in questo post.
La mia solidarietà a questo studente universitario, persona peraltro preparata, seria ed impegnata socialmente.
Dovrebbero toglierle l’idoneità, sempre che l’abbia mai esercitata, per la professione di pedagogista.
Abbia la capacità di riflettere e di chiedere scusa.
P.s.: e no, le ‘’scelte sessuali’’ come le chiama lei, non sono un fatto privato nella dimensione in cui in virtù di ciò, si è discriminati”.

Dopo le polemiche la Noli ha cancellato il post e ha commentato: “Ho cancellato il post messo qualche giorno fa perché ho sempre ritenuto il dialogo la base per chiarire il proprio e altrui pensiero. Utilizzare post altrui per fomentare odio e insulti mi dispiace ma non son modalità che condivido. Questo vale anche per chi cura giornali on line e senza chiedere chiarimenti pubblica post altrui con commenti fuori luogo, che non tengono conto delle spiegazioni in esso contenute”.

 

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