Ha portato un gruppo di amici a visitare quella tomba che conosce molto bene, sia per la sua storia sia per la sua importanza, Ilaria Montis, archeologa e guida turistica 40enne di Cagliari. Ma, una volta entrata dentro la tomba dei Giganti di Is Concias, avrebbe voluto sotterrarsi dalla vergogna. Nella camera funeraria “di uno dei gioielli nuragici più belli di tutta la Sardegna” ha trovato “graffiti e pasticci” fatti da chissà chi. Eppure, il cartello davanti al sito archeologico parla chiaro: “Tutti siamo chiamati a vigilare, custodire e proteggere per ridare un senso al nostro futuro”, con un chiaro riferimento al complesso di Sa Domu ‘e s’Orku, Ma, a quanto pare, non tutti la pensano così. “Con che diritto e per quale futile motivo hanno imbrattato e rovinato questo bellissimo gioiello storico?”, si domanda, arrabbiata, la Montis.
E l’archeologa promette battaglia: “Vorrei capire a quando risalgono e soprattutto se in Soprintendenza ne sono già al corrente, per questo motivo farò una segnalazione. Ho voluto rendere pubblico questo fatto”, spiega, “per trasmettere un messaggio di rispetto e fare capire la gravità di cose che per qualcuno son lecite”.
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