Un confronto cordiale e costruttivo improntato sulla necessità per la Sardegna di vedersi riconosciuto un diritto, l’insularità, e che questo diritto sia sancito dalla Costituzione. Tema delicato e di stretta attualità, al centro del confronto tra il Presidente del Comitato per l’Insularità Roberto Frongia e il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Stefano Borghesi, al quale Frongia ha illustrato nel dettaglio la proposta di legge per la modifica dell’Articolo 119 della Costituzione, ferma proprio in Commissione Affari Costituzionali. “Il Presidente si è reso disponibile a trovare nel più breve tempo possibile la strada utile per arrivare alla discussione della proposta di legge. La volontà di procedere in quel senso è un importantissimo segnale che raccolgo con estrema gioia”.
“L’insularità è una condizione che produce ritardi di sviluppo sociale ed economico e fa dei sardi cittadini con diritti ridotti e affievoliti rispetto ai cittadini della terraferma. Dal riconoscimento del principio di insularità dipende lo sviluppo futuro della Sardegna, una battaglia che va combattuta soprattutto per le future generazioni”, è il commento della presidente del Comitato Scientifico Maria Antonietta Mongiu.
L’attivismo dimostrato dai deputati e dai senatori sardi, spiega Frongia riferendosi alla partecipazione all’ultimo convegno sul tema e alle interlocuzioni che sono seguite da parte dei parlamentari sardi con alcuni esponenti del Governo, “dimostra la volontà di andare avanti spediti in una battaglia che per la prima volta è riuscita a riunire tutta la politica e che oggi, davanti alla Riforma delle Autonomie, ha una rilevanza ancora maggiore. Proprio in questo senso ho voluto rimarcare al Presidente Borghesi la nostra posizione. Né col Nord, né col Sud: la Sardegna marca una posizione distinta, anche rispetto alle regioni del Sud con le quali comunque condivide alcune sofferenze strutturali tipiche del Mezzogiorno. Se la Riforma delle Autonomie punta davvero a introdurre una effettiva uguaglianza tra i territori che fanno parte di uno stesso Stato – continua Frongia – questa si può realizzare solo se c’è un’effettiva parità di punti di partenza. È per questo motivo che il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione deve essere la condizione necessaria perché la Riforma delle Autonomie non sia elemento di disequilibrio e preludio a un assetto istituzionale che favorisce alcune regioni a discapito di altre”.
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