Cagliari, la movida e il gavettone della signora in piazza Yenne: “Fate presto, servono le regole” Casteddu On line

Gavettoni e denunce : evidentemente non bastano a sradicare una mala
pianta nata con la “movida”. Ma ci sono responsabilità private e
pubbliche che ne sono alle origini e che le coltivano e fanno
crescere. C’è il problema dei locali a norma, che a norma non sono
sotto molti profili, che vanno dall’ampiezza rispetto all’attività che
si vuole svolgere, alle caratteristiche igienico – sanitario, della
sicurezza e … chi più ne ha più ne metta. C’è il problema delle
regolarità amministrative e quindi delle autorizzazioni, il più
fondate sulle “autocertificazioni” che vengono verificate a campione.
C’è ancora il problema delle concessioni di suolo pubblico, il cui
utilizzo è fonte di innumerevoli abusi che vengono tollerati e non
vengono sanzionati se non casualmente. C’è il problema dei servizi
pubblici essenziali dei quali i cittadini hanno diritto, sacrificati
sull’altare pagano dei tavolini che impedisco persino il transito alle
ambulanze di pronto soccorso e … così via.

E’ necessario, allora,
che ci si dia una “mossa”, a cominciare dalla nuova amministrazione
che si è appena insediata a Cagliari. Il pallino, come si suol dire, è
in mano al Sindaco Truzzu e all’Assessore delle Attività Produttive e
Turismo Alessandro Sorgia: Il Piano del Commercio e il Piano Acustico
in primo piano, i Regolamenti e la disciplina delle concessioni di
suolo pubblico, che devono avere come primo obiettivo la tutela dei
diritti universali dei cittadini oggi sottomessi agli interessi
privati.

La ” movida ” e i ” gavettoni ” sono due termini che ne compendiamo
cause ed effetti. Comunque sia : fate in fretta perchè non sia troppo
tardi.
Marcello Roberto Marchi

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