Sembra una storia assurda, ma invece è avvenuta veramente. “Ci sono dei testimoni” e, soprattutto, c’è uno dei due “protagonisti” che parla e racconta una vicenda ai limiti della “normalità”. Domenica scorsa, verso le 11:30, a Quartu, “in via Cagliari”, precisa subito Alessio G., “stavo guidando la mia Opel Corsa, insieme a me c’era la mia ragazza. All’improvviso ho sentito una forte sgommata, per istinto mi sono subito fermato. Dietro di me c’era un uomo alla guida di una Mini, avrà avuto almeno quarantacinque anni. È sceso e mi ha raggiunto, accusandomi di aver provocato un incidente”. Che, stando al racconto di Alessio, vedrebbe il possibile tamponatore pretendere di avere ragione: “Mi ha detto che era andato a sbattere contro il mio paraurti posteriore, voleva a tutti i costi che compilassimo il Cid. Ma la sua auto non ha nemmeno sfiorato la mia”.
Tutto finito? Nemmeno per idea: “Volevo andare via, lui però stava insistendo. A quel punto gli ho dato un colpo allo stomaco, so di aver sbagliato ma non ne potevo più. Lui è scivolato e mi ha morsicato il pollice della mano destra. A quel punto ho chiamato i miei genitori e, anche grazie a loro, la situazione è tornata alla normalità. Il tizio se n’è andato, io ho ancora il dito gonfio. Mi chiedo come sia possibile che esista gente così folle. Se l’urto ci fosse davvero stato, poi, il torto l’avrebbe avuto lui perché mi avrebbe tamponato da dietro”.
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