Cagliari, accuse razziste e sessiste contro una giornalista e una consigliera: ora basta con la violenza sui social. Casteddu Online lancia un appello contro i commenti commenti violenti e volgari, invitando alla moderazione i lettori di tutti i giornali online. Perchè purtroppo si tratta, è il caso di dirlo, di un problema che riguarda tutte le testate nazionali oltre che le normali pagine Fb. Ogni giorno persone perbene vengono intervistate dai nostri giornalisti e spesso insultate senza motivo, con cattiveria. Spesso anche noi giornalisti veniamo insultati, stalkerizzati, bullizzati sui social.
Due episodi che fanno riflettere chi, come noi, cerca di fare un giornalismo libero e aperto alle opinioni di tutti. Il primo: una consigliera comunale di Cagliari, Giulia Andreozzi, che è anche una stimatissima professionista, è stata pesantemente insultata su Fb dopo avere rilasciato un’intervista al nostro giornale, nella quale affermava che “Cagliari è ancora una città sicura”. Nei giorni scorsi invece una giornalista di Vistanet, Stefania Lapenna, era stata attaccata in maniera assurda e volgare per alcune opinioni espresse sul caso Seawatch.
Partiamo dalla prima vicenda, che Giulia Andreozzi ha denunciato così: “Ieri è toccato a me.Durante una video intervista a un quotidiano locale online, ho affermato, commentando le parole dell’assessore leghista, che chi dice che Cagliari è una città poco sicura mente. Riporto giusto un estratto dei commenti che ha ricevuto il post con l’intervista.
Si può essere d’accordo o meno con quanto sostengo nell’intervista e lo si può dire, si può contestare anche con veemenza. Ma questo genere di commenti non sono accettabili
Sono cattiverie offensive e gratuite (come quasi sempre lo sono quelle riservate alle donne che osano esprimere un’opinione) che ho letto con una punta di fastidio persino io, adulta realizzata personalmente e professionalmente. Posso solo immaginare l’effetto devastante che potrebbero avere su una persona fragile o un’adolescente.
Vere emergenze a Cagliari, e più in generale nel paese, sono l’ignoranza, l’imbarbarimento del linguaggio, il sessismo strisciante.
Bisogna iniziare a combatterle seriamente”. Ed è quello che vorremmo si facesse tutti insieme, iniziando a pensare sino a dieci prima di ergersi a leoni della tastiera.
Sul caso invece degli insulti alla giornalista di Vistanet è intervenuto Celestino Tabasso, presidente dell’Assostampa: “Ieri pomeriggio ho avuto il piacere di offrire un caffè a Stefania Lapenna nella sede dell’Assostampa sarda.
Stefania, che scrive per Vistanet, nei giorni scorsi è stata attaccata in modo turpe sui social per avere espresso la sua opinione sul caso SeaWatch. In genere in questi casi si parla, con un’espressione un po’ consunta, di attacchi inqualificabili.
Invece si tratta di roba molto facile da qualificare: sono schifezze deprimenti, ispirate da un sessismo cavernicolo del quale prima o poi gli autori – e le autrici – di quei commenti volgari e idioti si vergogneranno.
In attesa che questo avvenga, l’Assostampa sarda si schiera accanto a Stefania e la sosterrà in tutte le sacrosante iniziative messe in campo perché diffamatori e diffamatrici rispondano penalmente della loro aggressione. Il sindacato dei giornalisti non abbandonerà mai nessuno nella battaglia per la libertà di cronaca e di espressione: chi attacca Stefania attacca tutti noi.
Davanti allo squadrismo digitale, timidezza zero”, ha detto Tabasso (nella foto con la collega Stefania).
Tutti noi proveremo a vigilare su quanto avviene nei social ma chiaramente è un problema di Fb: è praticamente impossibile controllare la giungla di commenti razzisti, volgari, sessisti, cattivi che circolano nelle migliaia di condivisioni. Cosa possiamo fare, invece, tutti insieme per cercare di essere più umani davanti allo Smartphone?
jacopo.norfo@castedduonline.it
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