Entro il primo scorcio di settembre la Giunta regionale della Sardegna vuole mettere nero su bianco il primo accordo per stabilire l’entità del contributo della Regione Sardegna al debito pubblico. Lo fa sapere la stessa Regione dopo l’incontro a Roma del governatore Christian Solinas e dell’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino con il la ministra degli Affari regionali, Erika Stefani, e il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia.
Solinas ha ribadito che si riparte da un punto fermo: “Quello per cui, analogamente a quanto avviene per la Sicilia, si deve tenere conto della dimensione della nostra economia e del Pil della nostra Regione. Applicando questo criterio, il contributo richiesto alla Sardegna risulterebbe drasticamente ridotto”. Il capo della Giunta aveva anticipato già due settimane fa, dopo un precedente vertice con Garavaglia, “l’obiettivo di allineare il contributo all’1,14% del Pil come avviene per la Regione Sicilia”. Una soluzione “finalmente rispettosa delle disposizioni statutarie”.
Infatti, aggiunge, “negli anni passati la Sardegna ha subìto da parte dello Stato centrale un prelievo illegittimo e tale da mettere a rischio l’esercizio pieno ed effettivo delle nostre funzioni. Poiché noi siamo per un ampliamento della nostra autonomia, non certo per una compressione, vogliamo invertire la rotta”. Secondo Fasolino, “questo è un primo passo che suscita ottimismo: siamo giunti a un punto in cui le rispettive volontà finalmente si avvicinano ed emerge l’intenzione di riconoscere i crediti della Sardegna nei confronti dello Stato centrale, superando una visione centralista e non rispettosa del dettato statutario”.
Ora, “proseguiamo senza sosta”. Poi annuncia una novità: “Lo faremo anche con il coinvolgimento del Consiglio regionale per arrivare al più presto alla stipula di un accordo che riconosca l’effettivo ammontare delle risorse dovute alla Sardegna, che le metta al riparo da future riduzioni e che tenga conto delle effettive esigenze del bilancio regionale”. Per il momento, conclude Solinas, “abbiamo registrato una volontà politica favorevole e siamo pronti a tradurla in un accordo rispettoso dello Statuto sardo, che riconosca finalmente i nostri diritti in materia di accantonamenti”.
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