Il Tribunale di Nuoro boccia il blocco delle ingiunzioni fiscali, strumento di recupero del credito legittimamente utilizzato da Abbanoa nei casi estremi di clienti plurimorosi da anni. A richiedere il blocco dell’attività, volta a far pagare il servizio idrico anche a chi ne ha beneficiato per lunghissimi periodi di tempo senza corrispondere alcunché, era stata nel 2018 l’associazione Adiconsum.
Lotta ai plurimorosi. Il Giudice della Sezione Civile non ha ravvisato alcun motivo d’urgenza per inibire Abbanoa in un’attività che rappresenta l’estrema azione di recupero del credito. Azione utilizzata per fronteggiare un fenomeno che si è purtroppo radicato in Sardegna con una morosità sistematica (spesso anche accampando diritti e pretendendo risarcimenti) che non ha niente a che vedere con la morosità incolpevole legata realmente a situazioni di necessità. In questi ultimi casi Abbanoa applica tutti gli strumenti per venire incontro a chi ne ha realmente bisogno: bonus idrico, tariffe agevolate per famiglie a basso reddito e piani di dilazione che arrivano sino a 60 rate coprendo un arco temporale di 5 anni.
Ingiunzioni legittime. Altro paio di maniche nei confronti di chi sistematicamente non vuole, pur avendone i mezzi, pagare il servizio: le ingiunzioni fiscali vengono applicati nei casi estremi e dopo un’attenta verifica. Sono già numerosi i pronunciamenti in cui i Tribunali hanno confermato la piena legittimità dell’utilizzo di questo strumento di recupero coattivo del credito. Abbanoa è stata autorizzata dal Ministero dell’Economia e Finanze al pari di altri Gestori dei servizi idrici: la legittimità di questa autorizzazione è stata riconosciuta in primo luogo dal Tribunale amministrativo regionale che già nell’aprile del 2016 aveva bocciato una richiesta, da parte di un’associazione dei consumatori, di sospensiva dell’autorizzazione all’emissione delle ingiunzioni fiscali.
Sentenze precedenti. Lo scorso marzo i giudici di Cagliari, in composizione collegiale, si sono espressi su un caso relativo a un cliente del capoluogo, titolare di diverse utenze, che aveva un debito di oltre 16mila euro. Già in primo grado, in composizione monocratica il Tribunale aveva rigettato l’opposizione al pignoramento del conto corrente. A Ottobre anche il Tribunale di Sassari, sempre in composizione collegiale, aveva respinto un reclamo (dopo la bocciatura del ricorso in primo grado) di un cliente plurimoroso di Alghero con oltre 3mila euro di insoluti.
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