Sindacati e Regione uniti nella battaglia per il porto canale di Cagliari: pronti a un sit in a Roma il 29 agosto, con sede da stabilire. E disposti a rivolgersi al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel caso in cui, per effetto della crisi di governo, non ci dovessero essere interlocutori nei ministeri potenzialmente in grado di dare una mano per la soluzione della vertenza. È quanto emerso dal vertice di questa mattina all’assessorato del Lavoro sulla difficile situazione dello scalo industriale del capoluogo.
Presenti gli assessori a Lavoro, Industria e Trasporti, Alessandra Zedda, Anita Pili e Giorgio Todde, il Comune di Cagliari con il vicesindaco Giorgio Angius, l’Autorità portuale con il presidente Massimo Deiana e sindacati. Massima attenzione alla crisi generale dello scalo, ma soprattutto alla situazione dei duecentodieci dipendenti della Cict, il maggiore terminalista del settore container, che rischiano il licenziamento a partire dal 2 settembre prossimo. Tutti d’accordo sulla richieste di un incontro urgente a Roma con i ministeri dello Sviluppo economico e dei Trasporti. E c’è anche la massima condivisione su una piattaforma di richieste che riguardano le procedure essenziali per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Due i punti chiave. Primo, l’interruzione delle procedure di licenziamento per almeno un mese. Secondo, il congelamento dell’iter che prevede la cancellazione della concessione alla Cict, passo necessario per indire un nuovo bando per la scelta del terminalista del futuro. Tutti d’accordo anche sulla richiesta di un incontro con l’azienda per la decisione definitiva sulla cassa integrazione: era la soluzione prospettata nell’ultimo incontro al Mise dello scorso 31 luglio. La Cict ha già manifestato a Roma la sua disponibilità per un incontro in settimana presumibilmente per affrontare la questione ammortizzatori e per chiarire le proprie intenzioni sul suo futuro a Cagliari.
L'articolo Porto canale Cagliari: sit-in a Roma e appello a Mattarella proviene da Cagliaripad.