I pastori, almeno quelli dell’organizzazione Più Sardegna che questa mattina hanno partecipato all’assemblea di Tramatza, provano ancora a battere la strada della contrattazione e del dialogo con le istituzioni. Per portare su il prezzo del latte hanno presentato all’assessora regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, la loro proposta.
E cioè un contratto triennale che, attraverso alcuni parametri ben definiti, consenta di arrivare a quella che gli allevatori ritengono una equa remunerazione del lavoro delle campagne. Non c’è tempo da perdere: definito un miniprogramma che prevede un aggiornamento già fissato per il prossimo 15 settembre. “L’assessora ritiene buona la nostra proposta e la presenterà ai suoi tecnici”, spiega Valentina Manca, presidente dell’associazione che rappresenta in Sardegna circa 400 pastori. La stessa assessora lunedì 2 settembre incontrerà Oilos, l’organismo interprofessionale del latte ovino sardo.
L’assemblea di Tramatza si è sciolta con la promessa di un nuovo incontro fra due settimane per fare il punto della situazione. Ribadito l’appello all’unità di tutti gli allevatori sardi a pochi giorni dalla ripresa – per ora si tratta di episodi isolati – della protesta, con nuovi sversamenti in azienda, contro una remunerazione del prodotto che non decolla. L’obiettivo è quello di arrivare a un prezzo del litro, determinato dall’accordo delle parti, mai inferiore al valore medio del costo di produzione del latte indicato come base della trattativa: 1,12 euro, Iva esclusa.
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