Carlotta, mamma sarda disperata: “Non vedo i miei due figli da dieci anni” Casteddu On line

Ha divorziato e, nonostante l’assegno mensile del suo ormai ex marito, sua madre le ha suggerito “di lavorare”. E lei, Carlotta – nome di fantasia, ndr – 35enne residente in un piccolo centro dell’hinterland cagliaritano, si è rimboccata le maniche. O almeno ci ha provato: “Ho sempre lavorato in nero, solo d’estate qualche lavoretto a contratto come barista”. È il 2008, e il lavoro non c’è più: “Insieme ai miei due figli, un bimbo di 2 e una bimba di cinque anni, siamo stati ospitati in una struttura protetta sul mare a pochi chilometri da Cagliari. Io sono dovuta partire, poi, in Lombardia, perchè c’era una possibilità lavorativa importante. Ho chiesto alla responsabile della casa se poteva essere un problema, mi ha detto di no. Invece, al mio ritorno il 13 agosto di quell’anno, ho scoperto che il giorno successivo i miei due tesori li avrebbero trasferiti da un’altra parte, in una comunità non molto distante dal centro di Cagliari”. Un piccolo cambio di tetto, nulla di grave? No: “Non sono mai stata ospitata da loro e, dopo averli visti per qualche mese in incontri protetti di un’ora ogni quindici giorni come stabilito dal giudice, sono stati adottati da una famiglia di Sinnai. Mi sono appostata tante volte fuori dalla loro nuova casa, accontentandomi di vederli da lontano mentre uscivano per andare a scuola”. Un bel giorno, però, “sono stata scoperta”. Allora, Carlotta, dopo già essersi rivolta da tempo a un avvocato, ha cercato di capire come fare per riavere i suoi due piccoli.

 

“L’avvocato mi ha detto che è impossibile, sono stati adottati e dunque la pratica è stata chiusa”. Il mondo, a quel punto, le è letteralmente crollato addosso. Nella foto di corredo a questo articolo, la 35enne ha scelto di mostrare un cartello con degli slogan molto chiari: “I figli non si toccano”, “mai più Bibbiano” e “voglio giustizia”. Difficile, quantomeno complicato capire a quale “giustizia” si riferisca mamma Carlotta. Dieci anni dopo, i suoi due figli possono essere ovunque, sono ancora minorenni e hanno un nuovo papà e una nuova mamma: “Sì, ma io spero almeno di poterli incontrare in giro. Ho controllato sui principali social network, non ci sono, magari ora hanno anche un altro nome. La mia guerra legale l’ho combattuta”, perdendola. Ma almeno la fiammella della speranza di poter incrociare lo sguardo, un giorno, chissà quando, di Vanessa e Giulio – anche questi nomi di fantasia, ndr – la mamma sarda non vuole assolutamente farla spegnere”.

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