Gli oltre trecento manifestanti che dall’alba di oggi hanno occupato il red carpet della Mostra del cinema di Venezia, hanno volontariamente lasciato il tappeto rosso “per evitare qualunque scontro con le forze dell’ordine, anche se delusi dalla mancanza di risposte dalla Biennale e di un appoggio che speravamo da parte di qualche attore militante”, come ha detto una giovane attivista in tuta bianca.
Alle 17 è prevista una manifestazione nel centro del Lido, sempre di protesta contro le Grandi Navi in laguna e più in generale sui cambiamenti climatici, “quindi il nostro progetto – ha detto uno dei ragazzi accampati sul red carpet – è di lasciare questo posto per unirci a loro, ma a condizione che, in modo del tutto pacifico, ci sia concesso di restare un piccolo gruppo qui in nostra rappresentanza per avere massima visibilità internazionale durante l’ingresso degli ospiti della serata finale del festival”. Hanno chiesto di incontrare la Biennale, per arrivare ad un accordo, al momento però non è stato reso noto nulla di ufficiale e di fatto gli attivisti per il clima sono materialmente sopra il tappeto dove dovranno passare le delegazioni dei film, gli ospiti e persino Mick Jagger attore del film di chiusura The Burnt Orange Heresy di Giuseppe Capotondi. Non era mai accaduto, almeno in anni recenti, che una protesta arrivasse sul tappeto rosso e resta ancora più paradossale in una Mostra che ha visto serrati, rigorosi controlli della polizia nei varchi di accesso alla ‘zona rossa’ intorno al Palazzo del cinema e ai luoghi del festival con ispezioni di zaini, borse, tasche a tutti i passanti, accreditati con il badge al collo compresi. “Siamo entrati prima delle sei, in massa e non abbiamo trovato alcuna resistenza”, ha aggiunto un ragazzo che è arrivato da Napoli appositamente per la manifestazione documentata su Global Project Info minuto per minuto. Tra i manifestanti attivisti provenienti da varie parti d’Europa e da tutta Italia che hanno deciso di ritrovarsi al Palazzo del cinema per suscitare maggiore consapevolezza dei danni ambientali, non solo quelli legati all’uso delle Grandi Navi a Venezia. Dal 4 settembre poi, qui al Lido, c’è un campeggio formativo sui temi ambientali.
“A Venezia per la #Biennalecinema2019. Un impegno: entro la fine del mio mandato nessuna Grande Nave passerà più davanti a San Marco. Il vincolo del @_MiBAC è solo il primo passo. Abbiamo perso troppo tempo e il mondo ci guarda incredulo. #GrandiNavi”. Lo annuncia su Twitter il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, appena arrivato al Lido per la serata finale della Mostra del cinema.
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