Dopo la mobilitazione di una settimana fa, in occasione dei test di Medicina, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) torna a manifestare il proprio dissenso contro questo numero chiuso.
A Cagliari, come negli altri atenei sardi e italiani, il messaggio è stato chiaro: «Dietro una finta meritocrazia, c’è una selezione di classe».
«L’estrazione sociale e l’istituto di provenienza sono fattori spesso determinanti per la preparazione della prova d’accesso» dichiarano gli organizzatori, «c’è chi durante l’estate può permettersi corsi privati e chi è costretto a fare la stagione: se si parte da condizioni differenti, dove sta la meritocrazia?».
Andrea Frau, responsabile FGC di Cagliari, aggiunge: «Ma c’è anche un altro importante motivo per essere contrari a questo numero chiuso: la sanità pubblica ha gravi carenze di personale, mancano infermieri e medici, quindi a chi serve questo test? La risposta è piuttosto ovvia: alla sanità privata, alle aziende che speculano sulla salute dei cittadini e che possono beneficiare dei tagli che anno dopo anno affliggono la sanità pubblica».
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