“Non esce più con le amiche, non dorme, non mangia. Passa i giorni buttata sul divano. E piange. Ecco mia figlia sta così. Ed è terribile per una madre assistere impotente a questo. Io vorrei ridarle il sorriso”. Lo dice a un noto quotidiano sardo la madre di una delle due ragazze che accusano quattro giovani tra i 20 e i 23 anni di origine campana, di averle violentate sulla spiaggia di Baia Sardinia, in Costa Smeralda, l’8 luglio scorso, dopo una serata in discoteca.
I quattro intanto respingono le accuse. La donna dice al quotidiano di voler sapere “come sta fisicamente mia figlia” e per questo chiede di conoscere l’esito degli esami che sono stati eseguiti sulla ragazza all’ospedale di Olbia “il giorno dopo la violenza”.
Per questo motivo l’avvocata della famiglia della giovane, Giovanna Porcu, ha presentato istanza alla Procura di Tempio Pausania, in Gallura, per avere accesso a quei risultati clinici. Nel frattempo ci sono dei video da visionare: quello registrato con un telefono cellulare da altri ragazzi che si trovano nella spiaggia nel momento dei fatti contestati. Quello registrato da alcune telecamere di sorveglianza del chiosco sulla spiaggia e la cui acquisizione agli atti è stata chiesta dall’avvocata che difende gli indagati, Marcella Muzzu.
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