Ci potrebbero essere più indagati per l’incendio che, nel territorio costiero-marino di Tortolì, dall’entroterra sino al litorale di Orrì, ha percorso oltre 600 ettari di superficie tra il 13 ed il 14 luglio scorsi. La Procura di Lanusei, fa sapere, infatti, vi sono state iscrizioni “tecniche, ma che l’eventuale formulazione di specifiche contestazioni potrà verificarsi solo a seguito della trasmissione della nota conclusiva delle indagini, attualmente in fase di redazione”.
L’ipotesi di reato sulla quale si sta lavorando è l’incendio colposo, dovuto all’imprudenza di qualcuno: viene esclusa la matrice dolosa e si ipotizza, come peraltro già emerso, che le fiamme si siano sviluppate a causa di un mozzicone di sigaretta o residuo contenente brace attiva.
Gli agenti del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Forestale del Corpo Forestale di Lanusei avevano localizzato subito il punto d’innesco e propagazione dell’incendio sia sulla base della dinamica evolutiva, sia in base alle testimonianze raccolte. Erano anche risaliti al proprietario del frutteto che nella mattina del 13, aiutato da due suoi compaesani, aveva effettuato interventi nel proprio terreno. L’agricoltore era finito nel mirino degli investigatori che stanno ora accertando le responsabilità degli altri due.
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