Qual è il modo migliore per la Regione autonoma della Sardegna per combattere i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità?
Ovvio, cercare di mantenere l’utilizzo del carbone il più a lungo possibile e far sparare alle specie di fauna selvatica di cui non si conosce nemmeno la consistenza.
Nonostante una giurisprudenza ormai costante[1], il calendario venatorio regionale 2019-2020 della Sardegna (decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna n. n. 17873/7 del 27 agosto 2019, Allegato 1 – Specie cacciabili, periodi di attività venatoria, Allegato 2 – Specie cacciabili, carniere giornaliero e stagionale) prevede ancora folli carnieri senza alcun reale censimento faunistico che assicuri la sopravvivenza della specie faunistica oggetto di caccia.
E’ il caso del Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus): a fronte di un carniere potenziale giornaliero di n. 5 capi abbattibili e di ben 25 capi abbattibili nell’intera stagione di caccia per ognuno dei 35.987 cacciatori, è stato autorizzato un assurdo e inaccettabile carniere potenziale complessivo di ben 899.675 capi abbattibili.
Tuttora in assenza di pianificazione faunistico-venatoria, senza alcun censimento faunistico, in palese contrasto con il parere tecnico scientifico (nota prot. n. 49150 dell’8 agosto 2019) dell’Istituto Suiperiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (I.S.P.R.A.) e senza sapere se nemmeno esistano 900 mila Conigli selvatici in Sardegna.
Nella riunione del Comitato faunistico regionale del 27 settembre 2019 è stata decisa anche la caccia a Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus) e Pernice sarda (Alectoris barbara) nei giorni di domenica 6 e domenica 13 ottobre 2019 con 2 esemplari di Lepre e 4 di Pernice abbattibili per ogni cacciatore, cioè un carniere complessivo di ben 71.974 Lepri e di 143.948 Pernici.
I relativi censimenti faunistici non sono stati resi conoscibili nel corso della riunione del Comitato faunistico regionale che ha, conseguentemente, deciso al buio.
Per difendere queste specie della fauna selvatica isolana poste in pericolo da assurde scelte filo-venatorie, WWF e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, grazie all’avv. Carlo Augusto Melis Costa del Foro di Cagliari, hanno impugnato il calendario venatorio regionale 2019-2020 davanti al T.A.R. Sardegna chiedendone il parziale annullamento.
I Giudici amministrativi saranno, quindi, chiamati ancora una volta a valutare l’operato della Regione autonoma della Sardegna in materia di tutela della fauna.
- WWF e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Stefano Deliperi
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