Tre organi, fegato e i due reni, di una 70enne di Olbia deceduta all’ospedale di Olbia Giovanni Paolo II in seguito ad una emorragia celebrale, sono stati trapianti su altrettanti pazienti. La famiglia della donna, infatti, ha consentito alla donazione degli organi. Prima dell’espianto i medici hanno verificato lo stato di morte celebrale della 70enne, che si trovava ricoverata in Rianimazione: l’accertamento della morte si basa sulla verifica, per almeno 6 ore consecutive, della contemporanea assenza dello stato di coscienza, di tutti i riflessi che coinvolgono l’encefalo, dell’attività respiratoria spontanea, dell’attività elettrica cerebrale.
“In seguito alla conclusione del periodo di osservazione – spiega Franco Pala, primario del reparto di Rianimazione del Giovanni Paolo II – nel cuore della notte, con una equipe proveniente dal Brotzu di Cagliari, abbiamo proceduto al prelievo degli organi che consentiranno di migliorare la vita di tre persone diverse”.
“Non possiamo che ringraziare i familiari della donna che, nonostante il dolore, hanno acconsentito alla donazione – aggiunge -. Ricordiamo infatti che per mezzo del progresso scientifico, la donazione e il trapianto rappresentano una concreta speranza di vita per molte persona malate, con una qualità di vita precaria. Un gesto di grande altruismo che non ha prezzo ed è in grado di migliorare la vita di molte persone”.
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