Cinquecento piante di marijuana coltivate in un capannone di cinquecento metri quadrati, una pistola calibro 7,65 con la matricola abrasa e oltre cento munizioni tra proiettili e cartucce. Tutto nascosto in un capannone di viale Elmas a Cagliari: a finire in manette Filippo Gavazzeni, pregiudicato trentenne. Il giovane ha costruito una casa abusiva dentro il capannone, “di proprietà dell’Italcementi. Una piccola parte era stata data al padre del ragazzo, con regolare contratto”, spiega il dirigente della squadra mobile Roberto Pititto. Gavazzeni, però, ha occupato tutto il capannone con il vivaio “illegale”. Per accedervi era necessario passare “attraverso” il box della doccia: tramite un pulsante, infatti, si apriva una porta che affacciava direttamente al capannone dismesso. A insospettire gli agenti le tante pompe di calore presenti e dei tubi che “sputavano” tanta aria calda. La serra, inoltre, è risultata alimentata da un impianto di 55 chilowatt: “Tutta energia elettrica rubata”, precisa Pititto.
“È stato svolto un servizio di osservazione di circa un mese, prima di procedere alla perquisizione. Alcune piante di marijuana erano secche, si può intuire che l’attività andasse avanti da un po’ di tempo. L’arrestato, disoccupato, aveva un tenore di vita normale”. Su disposizione del pm di turno Filippo Gavazzeni è stato rinchiuso nel carcere di Uta.
L'articolo Cagliari, maxi serra di marijuana nascosta dietro il box della doccia: arrestato 30enne pregiudicato proviene da Casteddu On line.