Sono attese per il primo pomeriggio le richieste dell’accusa al processo per i presunti illeciti compiuti nella realizzazione dello stadio Is Arenas, a Quartu Sant’Elena (Cagliari), voluto dall’allora presidente del Cagliari Massimo Cellino al posto dell’inagibile Sant’Elia. Nella seconda giornata di requisitoria, il pm Enrico Lussu, dopo aver trattato nell’udienza scorsa le questioni di natura paesaggistico-ambientale, si è concentrato oggi sui presunti peculati: i soldi spesi dal Comune di Quartu per opere annesse all’impianto sportivo che secondo la Procura sarebbero dovuti essere pagati dal Cagliari.
“Cellino – ha detto il pm – doveva portare la squadra a Quartu per evitare di tornare a Trieste perché, come ha rivelato nella stessa intercettazione con l’allora patron della Lazio, Claudio Lotito, l’assenza di pubblico di casa costava 10 punti in classifica e ogni punto vale milioni di euro”. Non è presente in aula l’ex numero uno rossoblù, oggi presidente del Brescia, imputato insieme all’ex sindaco quartese Mauro Contini, l’ex assessore ai Lavori pubblici Stefano Lilliu, l’imprenditore Marcello Vasapollo, il geometra Graziano Mossa, il coordinatore della sicurezza Raffaele Perra e il direttore dei lavori Giacomo Manca.
“Quello stadio è tutto abusivo”, ha sottolineato ancora una volta il pm Lussu che col collega Gaetano Porcu contesta un peculato da 365mila euro, al fronte di un peculato tentato da oltre 700mila euro. Il magistrato ha rimarcato che “lo stadio veniva spacciato per un’opera pubblica, ma era privata su un terreno pubblico dato in concessione per tre anni”. L’arringa proseguirà con il pm Porcu che poi terminerà con le richieste.
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