Un microchip da inserire sotto la cute degli agnelli sardi Igp, al posto dei tradizionali “anelli”, per consentire in tempo reale a tutta la filiera (aziende, mattatoi, rete distributiva, agenzia Laore) di tracciare il percorso del prodotto e individuare con più facilità le frodi. E’ il contenuto di una proposta di legge illustrata oggi dalla gruppo della Lega in Consiglio regionale con la prima firma del capogruppo Dario Giagoni.
“L’obiettivo – ha spiegato – è quello di valorizzare il legame fra i nostri marchi di qualità e i territori”. Nella fase iniziale si partirà con una sperimentazione che riguarderà 1.000 capi e i 30 mattatoi della Sardegna ma successivamente si potrà estendere, tenendo presenti due dati di riferimento: gli agnelli Igp certificati sono circa 150mila e circa 13mila quelli individuati nel 2018 come provenienti dall’estero e camuffati da prodotto tipico sardo.
“I costi dell’operazione – ha precisato Giagoni – saranno davvero molto bassi: ogni microchip costerà dai 20 ai 50 centesimi mentre la spesa per i lettori e la rete di Pc collegata sarà di circa 40mila euro”.
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