“In Sardegna settemila nuraghi non valorizzati, chi critica le proposte sul turismo spesso è disoccupato” Casteddu On line

I turisti in Sardegna? Ci sono, sì, ma solo in estate. Cioè per quattro mesi: “E per gli altri otto non ci sono, in inverno. L’ottanta per cento del turismo sardo c’è grazie al mare, ma non sono valorizzate le bellezze interne”. A dirlo è l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa. “A parte il nuraghe di Barumini, tutti gli altri settemila non sono valorizzati, serve uno sforzo”. Anche perchè, per Chessa, “ci sono nazioni ‘storiche’ che sono appassionate all’archeologia e alla storia, altre alla gastronomia”. E tutti i “gusti” vanno catturati, almeno stando agli obbiettivi dell’assessore. Che lancia quello che sembra un allarme: “No, è una preoccupazione. Stati quali Tunisia e Turchia si stanno riattrezzando e l’anno prossimo ci porteranno via dei turisti. Dobbiamo cercare di confermare i dati di quest’anno”. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, soprattutto dopo che alcune zone del Nordafrica sono ritornate ad essere mete turistiche “tranquille”, dopo i vari pericoli – in primis legati al terrorismo – degli anni passati.

 

“Basta con le divisioni se vogliamo vivere in un modo dignitoso e con meno disoccupazione. Il turista vuole servizi, bisogna creare offerta. Per questo motivo il ventuno ottobre ho convocato una riunione, all’aeroporto di Elmas, con gli stati generali del turismo”. Chessa, poi, lancia l’ennesimo attacco contro i cosiddetti “criticoni”: “Sono quelli che dicono no a qualunque proposta anzichè proporre altro, così è troppo facile. Mi dispiace, spesso quelli che fanno così poi sono disoccupati, o lo sono i loro amici. Vanno trovate alternative, il turismo è il futuro”.

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