“Violenza sessuale con l’aggravante dell’età inferiore ai dieci anni”. Gli articoli sono il 609 bis e ter, e sono queste le motivazioni che hanno portato, dopo le indagini condotte dalla pm Nicoletta Mari, il gup Lucia Perra a rinviare a giudizio un 73enne di Capoterra che, il tredici dicembre 2017, avrebbe molestato una bimba di appena quattro anni in via Roma a Cagliari. Per l’accusa, l’uomo l’avrebbe avvicinata per farle dei complimenti, ma la madre si sarebbe subito infastidita. Quando se ne sono andate, lui le avrebbe raggiunte e avrebbe tirato con forza la testa della piccola, riuscendo a darle un bacio sulla bocca prima di allontanarsi. Alcune telecamere presenti nella zona, però, l’avrebbero inquadrato e div tes var ri. Durante l’udienza odierna, le strade percorribili potevano essere più di una: il suo avvocato poteva chiedere il giudizio abbreviato, il patteggiamento o chiedere il proscioglimento. Invece, il gup Lucia Perra ha optato per il processo. Il 31 gennaio 2020 il prossimo round nelle aule di piazza Repubblica, con la prima udienza.
Soddisfatto per l’esito l’avvocato difensore della madre, Gianfranco Piscitelli, presidente della onlus Penelope Sardegna e vicepresidente di Luna e Sole: “La decisione del gup ci trova d’accordo, tra l’altro a casa del settantatreenne è stato ritrovato materiale pornografici, ben diciotto video, in seguito ad una perquisizione”. Invita alla cautela Gianluca Aleppi, legale dell’uomo: “Siamo in possesso di dati che dimostrano che il mio assistito, quel giorno, non è mai andato in via Roma a Cagliari e non è stato mai trovato materiale pedopornografico. Ci sono i percorsi di Google Maps. Le telecamere hanno ripreso un barbone con una cuffia, non il mio cliente. Chiederemo una consulenza tecnica del pc sotto sequestro”.
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